martedì 11 gennaio 2011

L'ARTE DEL RICAMO: ARTHUR'S SEAT PROJECT

(Arthur's Seat Project, 1999-2000 installazione, ricamo su tela riportata su feltro, 12 elementi collezione MAXXI)

"Alla fine del 1999 ho iniziato un nuovo progetto di ricamo collettivo, il secondo. Volevo coinvolgere donne di etnia serba e albanese perché ciascuna ricamasse un frammento di uno stesso disegno preso da una geografia reale. Una specie di punto d’incontro fittizio. Sapevo anche della necessità di scegliere un luogo ‘neutrale’, che non avesse niente a che fare, almeno direttamente, con la storia personale delle 12 donne contattate, un ‘terzo’ luogo. Una geografia che io ho vissuto, emotivamente e fisicamente. Una terra di mezzo" Claudia Losi


L'Arthur's Seat è opera della giovene artista Claudia Losi. Anche questa, come molte sue opere, è frutto di un'operazione collettiva imperniata intorno a oggetti che fungono da catalizzatori di energie e di esperienze. Protagonista è il ricamo, che è perseveranza nell’esecuzione, una tecnica che non riguarda solo una generica identità femminile, ma che soprattutto assume un valore antropologico nella collaborazione con gruppi di anziane signore nei ricami collettivi. L'opera di un vulcano ricamato da donne di diverse etinie è un'immagine potente e suggestiva. Al tempo stesso il paziente e certosino lavoro delle donne riporta ad una visione delicata e intima.
Siamo all’indomani del conflitto balcanico. Il disegno stilizzato di un vulcano spento, situato nei pressi di Edimburgo, l'Arthur's Seat appunto, viene tracciato su tessuto e suddiviso in dodici parti. I frammenti vengono distribuiti a sei ricamatrici che vivono in Serbia e a sei che vivono in Kosovo (Valbona Koca, Savica Stevanović, Vasilija Kuljanin, Zivka Jaksić, Snezana Bozović, Leze Krasniqi, Fatmira Shehu, Luljeta Maloku, Milena Bojanić, Mili Miloti, Ajshe Bajrami, Sena Marković). Claudia Losi chiede loro di restituire le pezze ricamate e successivamente ricompone l’unità dell’immagine, geografia simbolica di una possibile coabitazione tra etnie diverse.
Stoffa e filo seguono il loro codice. Ciò che importa nel quadro ricamato non è il ricamo in sé, ma il lavoro intellettuale che ci sta dietro. Visto da un'altra prospettiva il ricamo è la metafora dell'intrecciarsi di legami nel tempo e della possibilità di “ricucire” strappi e ferite della storia. Il filo adesso è la parola che si intreccia nella stoffa delle difficoltà quotidiane. Anche in questo contesto - politico-sociale - sono sempre le donne, più di tutti, a svolgere la nobile arte del ricamo, abili nel tessere i rapporti col vicinatato in contesti interetnici e di difficile convivenza sociale, indispensabili figure se si vuole ritrovare il filo della convivenza, del dialogo e della riconciliazione.


Guarda il sito di CLAUDIA LOSI




venerdì 7 gennaio 2011

MITROVICA DO BRASIL


E' definita la Berlino dei Balcani, il luogo dove è tangibile la divisione della città tagliata in due da un muro invisibile, ma altrettanto invalicabile, come il fiume Ibar. Conosciuta come Mitrovica, il suo nome cambia a seconda che sia un serbo a pronunciarlo (Kosovska Mitrovica) o un albanese (Mitrovicë). Mitrovica è diventata dal dopoguerra in poi la città simbolo dell'odio etnico tra serbi ed albanesi, una cittadina che ha conosciuto, in diverse occasioni, accesi scontri tra queste due principali etnie.  L'ex polo minerario della Repubblica di Jugoslavia spesso finisce sulle prime pagine dei giornali per le rivolte di cui si rende protagonista, per i traffici illeciti da e con la vicina Serbia e il Montenegro. Sempre la prima in classifica per vicende negative e mai per buoni propositi, vorrei ricordarla, adesso, per le potenzialità dei suoi giovani.  Con poco meno di centomila abitanti (20 mila serbi e 80 mila albanesi) la sola cittadina di Mitrovica conta ben cinque giovani professionisti del pallone che hanno militato o militano in famosi clubs europei (Milan Milanović, Riza LushtaMiloš KrasićValon BehramiNikola Lazetić). Forse qualche altro nome mi sarà sfuggito, ma sicuramente già con una media del genere Mitrovica andrebbe ricordata per questo caso abbastanza singolare e riconosciuta in tutto il mondo con il nome di MITROVICA DO BRASIL.


giovedì 6 gennaio 2011

QUALITA' ARABICA: IL QATAR RICONOSCE IL KOSOVO



Il Qatar ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo. Con qualche giorno di anticipo la Befana ha consegnato all'Ambasciata del Kosovo di New York la lettera contenente questa buona notizia. Il piccolo emirato della penisola arabica, ricco di giacimenti di petrolio e di gas naturale, è il 73° paese a voler stabilire relazioni diplomatiche con lo stato balcanico.  Il Qatar ha fatto da apripista e, con molta probabilità, spianerà la strada a tutti gli altri suoi vicini che sino ad ora e in maniera compatta hanno deciso di posporre la questione dell'indipendenza del Kosovo. Che il 2011 sia l'anno dal gusto arabico?

KOSOVO: LA VOCE DEL CONIGLIO