Nonostante i 2/3 dei paesi menbri dell’Europa abbiano risposto positivamente al riconoscimento, infatti, sul logo ufficiale che apre la conferenza l’11 Luglio a Bruxelles, verrà riportato ben in vista il nome “Kosovo”, ma una nota chiarirà per bene che in questo posto (il Kosovo appunto) è in vigore la risoluzione Onu 1244 – nella quale si afferma che il territorio è parte integrante della Serbia.
Effettivamente è ancora in vigore la 1244 con la quale il Consiglio di Sicurezza ha potuto operare in Kosovo dal 1999 istituendo a suo tempo la Missione Unmik.
Se quest’ultima si trova ancora qui sul suolo kosovaro ad operare è per via di questa risoluzione
Constatiamo ora che anche per l’Europa questa risoluzione è ancora in vigore. Sarà forse un facile espediente per aggraziarsi la Russia e poi la popolazione serba per far finalmente partire, dopo varie lungaggini, la tanto attesa missione Eulex?
Bisogna notare, inoltre, che non è l’unico controsenso di questi giorni.
Di sicuro nel mese di giugno ci sono state tante novità in questa direzione. Ricordiamo appunto l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica del Kosovo il 15 giugno, così come quella del parlamento serbo di stanza a Mitrovica, composta dai membri eletti alle ultime elezioni serbe, tenutesi anche in Kosovo. Nonostante le asciutte dichiarazioni di Rucker -dell’ormai ex capo di Unmik- di considerare nulle le elezioni locali dell’11 maggio, l’assemblea, formata però solo da due partiti politici, si è riunita il 28 di giugno (lo storico giorno di San Vito), senza grandi cerimoniali e senza impressionare nessuno, ma facendo riflettere tanti.
Da un'altra angolatura, quella dell’International Steering Group –ISG - la situazione per il Kosovo è più colorita. L'ISG, struttura formata da 25 Stati (20 Europei che hanno riconosciuto l’indipendenza, oltre a Croazia, Norvegia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti) che supervisionerà la nuova presenza internazionale in Kosovo, ha espresso pieno supporto per la partecipazione di Pristina nelle varie Organizzazioni Internazionali come il Fondo Monetario, per garantire la

Sul fronte Eulex le cose non vanno per niente bene. La nuova missione avrebbe già dovuto prendere impiego alcuni mesi addietro, ma ancora oggi fa fatica a posizionarsi. L'inviato speciale EU per la status del Kosovo, Stefan Lehne, recentemente ha espresso l’augurio di poter vedere tutto il suo team operare presto su tutto il territorio del Kosovo, incluse le aree del nord a maggioranza serba. C’è infatti, per il momento, il niet assoluto da parte della Russia sul dispiegamento di questa nuova missione se non la si inserirà sotto l’ombrello ONU, e nel nord oggi è implicitamente vietato circolare per qualsiasi macchina targata EU.
La costituzione intanto è entrata in vigore e l’attuazione in ogni parte del suo territorio (dall’Ibar

Il capitolo indipendenza è da poco iniziato. Ci saranno ancora tanti paragrafi da scrivere, ma di sicuro una cosa appare evidente: il progetto americano dell’indipendenza sta subendo duri colpi. Di questo sono ben consci i serbi di Mitrovica che si mostrano molto più distesi in viso, se non sorridenti.
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