Le elezioni locali di ieri 15 novembre si sono svolte in un clima di tranquillità. Non sono stati riportati incidenti nei seggi elettorali sparsi in tutto il Kosovo ad esclusione della parte settentrionale a maggioranza serba, dove le elezioni sono state boicottate. Come avviene un po' ovunque, l'euforia delle prime ore successive alla chiusura dei seggi ha spinto i principali partiti a sostenere ognuno la propria vittoria. E' ancora presto per sapere i risultati precisi comune per comune, ma, di sicuro, chi assapora già un'importante vittoria è la Lega Democratica del Kosovo, LDK, che ieri sera ha festeggiato nelle strade di Pristina la riconferma del suo candidato, il sindaco Isa Mustafa, che ha ottenuto il 57 per cento delle preferenze. La città di Pristina non andrà al ballottaggio. Per gli altri comuni, i cui candidati non hanno superato il 50% più uno dei voti, si andrà al secondo turno previsto per il 13 Dicembre. L'affluenza alle urne, secondo la Commissione Centrale Elettorale (CEC), avrebbe superato il 45% degli elettori. Un'affluenza bassa se analizzata secondo i canoni occidentali, ma certamente superiore rispetto al 40% raggiunta alle elezioni del 2007. Altra certezza che merita di essere commentata è la significativa partecipazione della comunità serba a queste elezioni. Nei principali centri a maggioranza serba l'affluenza è stata superiore alle tiepide previsioni, ovvero del 24% a Gracanica, del 31 a Strpce, 14 a Ranilug e del 25 a Kllokot. Questi numeri sono molto significativi ed importanti, risultati che non si erano mai visti (dal 2000 in poi, ovviamente). Cifre in netto contrasto con quanto è avvenuto nel nord del Kosovo, dove gli elettori serbi sono stati del tutto inesistenti, ovvero lo 0,83% a Leposavic, il 6,64% a Zubin Potok e lo 0,75 a Zvecan. L'elemento triste e insieme preoccupante sta proprio nella forbice dei partecipanti, che rispecchiano due diversi approcci nel modo di intendere la partecipazione nelle istituzioni del Kosovo. Il buon risultato ottenuto nelle municipalità a maggioranza serba aprirà, indubbiamente, la strada ad un'attiva partecipazione della comunità serba alla vita politica, economica, sociale nelle proprie comunità. Un percorso nuovo e di rottura con la vecchia logica del boicottaggio e della chiusura imposta da Mitrovica via Belgrado che costituirà elemento di discussione, all'interno della comunità serba del Kosovo, nei mesi a venire.
2 commenti:
ciao, ti segnalo la messa in discussione delle procedure di voto che si sono svolte a Gjakovë, dove i sostenitori della candidata dell'AKR - Mimoza Kusari-Lila - contestano l'esito del voto che avrebbe visto vincitore il candidato dell' AAK - Pal Lekaj.
fonte: Koha Ditore, 18.11.09, pagg.1 e 4.
Credo che basse percentuali di irregolarità, durante le elezioni e lo spoglio, siano fisiologiche in Italia, America o Kosovo. Il problema è capire quanto sia stato compromesso il voto...Mi risulta che anche a Gracanica i leaders di un partito serbo denunciano brogli e respingono l'elezione del neo eletto sindaco.
Saluti,
Raffaele
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