venerdì 7 maggio 2010

LUPI NELLA NEBBIA



 Incuriosito dalla quarta di copertina per la descrizione del Kosovo come "uno degli snodi più importanti per il traffico di armi, droga, organi ed esseri umani verso l'Occidente", mi sono diretto in libreria con l'intento di leggere "I LUPI NELLA NEBBIA". Superate le iniziali diffidenze, ora posso dirlo. Si tratta di un gran bel saggio, un libro d'inchiesta come pochi. In un linguaggio diretto i due autori fanno parlare testimoni e diretti interessati. Ma sono i "confidential documents" di UNMIK i preziosi protagonisti. Le testimonianze dei giovani albanesi, dei funzionari internazionali, di poliziotti locali e cittadini serbi, presentano al lettore un quadro recente molto realistico e veritiero. Per un po' anch'io, leggendo alcune parti del testo, ho ripercorso a piedi le viuzze di Pristina, immaginandomi di essere seduto in questo ristorante o quella caffetteria del centro circondato da internazionali di ogni grado, tanto chiara è la descrizione delle scene. Leggengo il libro il lettore potrà capire cosa sia successo negli anni della guerra con l'uccisione di molti civili albanesi e i drammi familiari. Con altrettanto equilibrio e forza descrittiva vengono presentate le violenze subite successivamente dai serbi e le condizioni in cui vivono all'interno delle enclaves. Non sfuggono nemmeno le violenze perpetrate, anche dopo la guerra, dai militanti dell'UCK verso i serbi e i presunti collaborazionisti albanesi, le forniture di sangue ad alcune cliniche private che operavano a Pristina o le operazioni clandestine di organi praticate alla Medicus. In mezzo ci sono loro, i funzionari Unmik di ogni grado e nazionalità che in dieci anni di controllo e supervisione sono venuti a conoscenza di tanti fatti - altrettanto documentati e protocollati -  ma che per le più svariate ragioni hanno preferito non alzare il polverone, consci delle ripercussioni e delle violenze che ne sarebbero potute scaturire se si fosse indagato sui nomi dei veri manovratori, Ramush Haradinaj e l'attuale Primo Ministro Hashim Thaci. Il libro, la cui vera forza sta nelle tante foto che riproducono i documenti riservati di Unmik, smaschera e mette a nudo le responsabilità degli internazionali. Dovremo confidare nella determinazione e nel lavoro dei nuovi prosecutors di Eulex. Intanto vi lascio scoprire il resto di questo splendido libro. Libro che, sono certo, non lascerà indifferenti.

IL LIBRO

“Mafia likes fog, like wolves”. La mafia vuole la nebbia, come i lupi. Le parole di un poliziotto kosovaro sono la sintesi di un Paese in cui dieci anni di amministrazione ONU non hanno portato benessere e giustizia, ma miseria e criminalità. In cui, in nome della stabilità dei Balcani, si è legittimata una classe dirigente legata a doppio filo con la mafia, Attraverso una scrupolosa inchiesta giornalistica Giuseppe Ciulla e Vittorio Romano tracciano un bilancio a tinte fosche della gestione internazionale: l'insabbiamento dei processi per crimini di guerra, le investigazioni sulle più alte personalità politiche del Paese (tutti o quasi ex comandanti UCK) misteriosamente sparite nel passaggio di consegne dalle Nazioni Unite all'Unione Europea; i rapporti degli osservatori OCSE rimasti lettera morta che denunciano l'inerzia dell’ONU; le responsabilità degli USA. Il Kosovo è grande quanto l'Abruzzo e con 14mila soldati NATO dovrebbe essere uno dei posti più sicuri del mondo. Perché allora nel nord di Mitrovica si spara ancora? Per i magistrati il Kosovo è uno degli snodi più importanti per il traffico di armi, droga, organi ed esseri umani verso l'Occidente. Come mai quindi alle frontiere nessuno controlla i carichi dei camion? Nel cuore dei Balcani che marciano verso l'Europa il Kosovo è uno stato delle mafie, auto proclamatosi indipendente, che ci riporta a una nuova guerra fredda, Con abilità narrativa gli autori intrecciano il racconto dei volti e degli avvenimenti incontrati durante la loro inchiesta al più vasto scenario della scacchiera balcanica e delle missioni internazionali di cui il Kosovo rappresenta un tragico modello. 

Consiglio anche la lettura dell'articolo "Lo scandalo Kosovo" su L'Espresso


Lupi nella nebbia
di Giuseppe Ciulla e Vittorio Romano
Listino € 14,00
Editore Jaca Book
Pagine 160
Lingua Italiano
EAN 9788816409620


6 commenti:

Anonimo ha detto...

consiglio anche la lettura di
LA TORRE DEI CRANI a conforto e
riscontro ......

Anonimo ha detto...

cari "giornalisti" ciulla e romani,mi sa che avete sbagliato il campo narrativo!!!sono sicuro che sarete più bravi a scrivere:favole, favole e solo favole!!!un consiglo per tutti lettori,non spendete soldi per niente!pura propaganda comunista.

Raffaele Coniglio ha detto...

Caro anonimo, ecco le favole dalle quali hanno preso spunto gli autori. Sono tre favole per la precisione.

Saluti,
Raffaele

http://speciali.espresso.repubblica.it//pdf/pdf_kosovo/Thair_Zemai.pdf

http://speciali.espresso.repubblica.it//pdf/pdf_kosovo/rapporto_Osce.pdf

http://speciali.espresso.repubblica.it//pdf/pdf_kosovo/Caso_medicus.pdf

patrizia perrotta ha detto...

è evidente che l'anonimo non ha letto il libro e nemmeno tutti gli articoli che Ciulla e Romano hanno scritto,forse il misterioso critico letterario (perchè mi auguro lo sia, altrimenti non capisco con quale presunzione si permette di consigliare a due professionisti di scrivere favole) è infastidito dal fatto che in italia ci sono ancora giornalisti e scrittori che hanno il coraggio di
raccontare la verità e NON favole....è semplice girare la testa dall'altra parte, io consiglio a tutti di leggere il libro, gli articoli,guardare le interviste e i video, almeno per capire quello che succede vicino a casa nostra, e per non continuare a far finta di niente...Patrizia Perrotta (semplice lettrice...)

Anonimo ha detto...

io sono kosovaro, tutt queste cosa sono vere lo so che non sono bele pero cosa vuoi farci? bisogna solo stare zitti o muori.

Unknown ha detto...

UN CARO SALUTO AGLI AMICI KOSOVARI

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