lunedì 27 luglio 2009

L'ALTRO ACCANTO A NOI

Già da anni, dunque, e dappertutto in questa parte dell'Europa, gusto varianti contraddittorie ma eccellenti di ciò che, sostanzialmente, è lo stesso identico piatto, senza che qualcuno riesca ad ammetterlo, e l'unica cosa che unisce i cuochi è la profonda e talvolta aggressiva convinzione che, a parte il proprio, tutti gli altri modi di preparare la sarma siano sbagliati e perciò da respingere. Ciò che accomuna ed è pressochè identico diventa sin troppo facilmente, quando la situazione lo concede, anche ciò che divide. Niente di nuovo, ma al di fuori del mondo della cucina e delle ricette ha spesso conseguenze disastrose.

Dalla fine dello stato Jugoslavo il Sudest dell'Europa è diventato sinonimo di guerra, ferocia, odio etnico, muri invalicabili tra le persone. Una terra considerata sempre l'estrema provincia del continente, piena di violenza e vagamente inquietante per il resto dell'Europa, quella che si considera civilizzata. Ma siamo sicuri che quest'immagine rifletta la realtà, o non rispecchi piuttosto i nostri pregiudizi? Il vicino di casa, per chi abita in quei territori martoriati, è un amico o un nemico? Perchè la pulizia etnica è diventata un terribile programma?Perchè la guerra nei Balcani, perchè questa continua conflittualità? Sono le domande che Richard Swartz, corrispondente dall’Europa orientale per più di trent’anni del giornale svedese “Svenska Dagbladet”, ha rivolto a 21 scrittori originari della ex Jugoslavia, della Bulgaria e dell'Albania per un’antologia uscita originariamente in Germania nel 2007 e pubblicata quest’anno nella Piccola Biblioteca Oscar Mondadori con il titolo “L’altro accanto a noi”.

AA.VV. L’altro accanto a noi, Oscar Mondadori, pag. 379, €. 10,50

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