martedì 27 aprile 2010

IL VATICANO NON RICONOSCE L'INDIPENDENZA DEL KOSOVO


Il Vaticano non riconosce la sovranità dell'autoproclamata indipendenza del Kosovo per rispetto verso la Chiesa ortodossa serba, ha dichiarato pochi giorni fa il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. "Noi sappiamo che il Kosovo rappresenta una grave ferita e un gran dolore per il popolo serbo e la sua Chiesa, e abbiamo, altrettanto, preso in considerazione il fatto che questa provincia è la culla e il centro dell’ortodossia serba", ha evidenziato il cardinale Kasper nell’intervista rilasciata all’agenzia giornalistica cattolica “CatPress”. Il cardinale ha fatto sapere che il Vaticano è molto turbato per la distruzione di importanti monumenti storici, culturali e religiosi del popolo serbo in Kosovo. "Questo non deve essere assolutamente permesso, perché non si può cancellare in questo modo la storia di un popolo", ha avvisato Kasper. Il Vaticano, sempre per bocca del presidente del P.C.P.U.C., si sta adoperando fermamente per la tutela di monumenti, monasteri e chiese ortodosse in Kosovo, nonché per la pacificazione storica fra i serbi e i croati. Le dichiarazioni del cardinale Kasper vanno in un’unica direzione: quella di mantenere buoni rapporti “ecumenici” con la Chiesa ortodossa serba, perseguendo così uno degli scopi dell'organo che presiede, quello di promuovere un dialogo teologico internazionale con le Chiese, ortodosse incluse. Anche questa volta,  bisogna constatare che la Santa Romana Chiesa si è soffermata sul dito; non ha voltuto vedere la luna, i tanti torti e crimini che la popolazione albanese ha dovuto subire da Milosevic e i suoi numerosi seguaci.
Invece di dare segni di distensione e di dialogo interreligioso ad una comunità che ha sofferto ed ha  bisogno di pace, il Vaticano, anche in questo caso, ha fatto la scelta più comoda per il prorpio tornaconto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non si capisce perchè la Chiesa cattolica dovrebbe riconoscere il Kossovo nella situazione attuale dopo lo scandaloso e barbaro danneggiamento operato sui luoghi sacri e con un governo guidato da un serial killer e dai suoi compagni dell'Uck .

Molto piu' saggia degli Stati al traino Usa ,la Chiesa rinvia le scelte "politiche "( tanto cosa cambia in concreto ? ) alla effettiva pacificazione ( che è primaria responsabilità della maggioranza e di chi è al governo avviamente )

Altro che dito e luna .

pamela ha detto...

fa specie che un rapresentante della chiesa parli cosi senza conoscere la storia millenaria del kosovo e degli albanesi che la abbitano
gli stessi che erano i seguacci del'atleta di cristo
ma va bene cosi c'e un dio che vede tutto

Italialibera ha detto...

D'accordo col Vaticano il Kosovo è un luogo sacro per i serbi e gli albanesi hanno fatoo cose orribili,saggia scelta.

Posta un commento

KOSOVO: LA VOCE DEL CONIGLIO