martedì 1 dicembre 2009

L'INDIPENDENZA DEL KOSOVO E' IN ARMONIA CON IL DIRITTO INTERNAZIONALE?

A partire dal primo dicembre la Corte internazionale di Giustizia esaminerà il dossier sulla legittimità dell’autoproclamazione di indipendenza del Kosovo. Un dibattito che durerà 10 giorni e che vedrà la partecipazione di 30 Stati e 15 giudici. La Corte – interpellata dalla Serbia in via consultiva – esprimerà soltanto un parere non vincolante, ma l’aspettativa cresce intorno alla sua decisione.

“L’indipendenza del Kosovo è in armonia con il diritto internazionale?” È la domanda che la Serbia ha deciso di rivolgere all’Assemblea generale dell’Onu, per chiederne il parere della Corte Internazionale di Giustizia, principale organo giurisdizionale delle Nazioni Unite. Lo scopo dell'iniziativa è, fondamentalmente, quello di sospendere il processo di riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo fino al giorno del pronunciameto da parte della Corte Internazionale e di ostacolare l'entrata del Kosovo nelle istituzioni internazionali. Questo in parte è riuscito soprattutto nei paesi islamici. Durante la Conferenza Islamica a Damasco i vari paesi aderenti hanno approvato una risoluzione sul Kosovo che, diversamente da quanto preannunciato, non ha fatto appello agli Stati dell'organizzazione di riconoscerne l'indipendenza. Se questo ha gelato, per lo meno sino ad ora, il pronunciamento di molti paesi sul caso kosovaro e pur vero che il Kosovo è già membro di due importanti istituzioni economiche mondiali, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.





Questa iniziativa della Serbia è, comunque, stata accolta favorevolmente dall'Assemblea generale, riusciendo a superare la soglia minima di 96 voti più uno dei 192 stati membri che compongono l'Assemblea. Questo è stato un grande successo che va indubbiamente riconosciuto alla diplomazia di Belgrado. Tuttavia, successi diplomatici a parte, il pronunciamento della Corte sarà prettamente giuridico e non politico e non avrà comunque un potere vincolante. Non è reale aspettarsi che dopo il parere della Corte si annullino le decisioni sul riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo né che si apra un nuovo processo di negoziazione. La principale forza del parere sta nel prestigio della Corte Internazionale di Giustizia, ma come afferma l'Ambasciatore italiano in Kosovo, Michael L. Giffoni, "non ci saranno delle conseguenze giuridiche immediate, ma ci potranno essere delle conseguenze sul numero dei riconoscimenti, una spinta ad un maggiore riconoscimento o un raffreddamento della situazione attuale, ma sicuramente il parere della Corte non riporterà indietro la situazione".

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